RENATO BELLOFIORE, IL SINDACO DI UNA CITTA' DIFFICILE

GIOIA TAURO La sala dedicata ad Antonino Scopelliti si è svuotata. Per una volta i toni polemici hanno ceduto il passo al senso di collaborazione. Cgil e Funzione Pubblica hanno teso la mano alle istituzioni. Con il sindaco Renato Bellofiore discutono insieme della crisi, che racconta di un’economia azzerata e al tempo stesso di una emergenza primaria per duecento famiglie. Dissesto finanziario e idrogeologico sembrano essere i due volti di uno stesso problema. Le casse di Gioia prosciugate, in un momento già di per se stesso difficile, e l’urgenza di chi ha perso tutto e chiede aiuto alle istituzioni si mischiano. La squadra della Protezione civile ha le tute gialle ancora sporche di fango. Il comandante Enzo Bonio, con Pietro Iannello e Jessica Ghelli, dei Rancers di Gioia riferisce al primo cittadino delle ingiuste critiche ai soccorsi, e aggiorna sulle operazioni di sicurezza. Un cittadino di Palmi offre appoggio, si parla della raccolta fondi per gli sfollati, Antonio Crispi segretario nazionale della Funzione Pubblica Cgil consiglia di parlare della crisi gioiese all’Anci. Dai cittadini, arrivano le prime offerte di case sfitte per offrire un riparo ai gioiesi colpiti dall’alluvione. Il sindaco si siede e risponde, senza barriere, partendo da una valutazione della passata gestione che analizza in primis l’aspetto tecnico: “La mia è una valutazione economica e finanziaria: oggettivamente il Comune ha debiti enormi e questa amministrazione lavora in emergenza, visto che in bilancio sono accertati 22 milioni di euro di passivo.” La soluzione però esiste, ci dice: “Ci vuole oculatezza e taglio della spesa pubblica superflua, a partire dalle esternalizzazioni dei servizi”. Il rientro si potrà avere, responsabilmente: “Spingendo sulla riscossione dei tributi, ad esempio”. Dal dissesto dei conti a quello del territorio. Come lavorerà sul fronte della prevenzione, per evitare il ripetersi di situazioni così drammatiche? “Intendo sbloccare il milione già stanziato dalla Regione a suo tempo per risanare il Budello; la procedura per farlo è in fase di aggiudicazione. Una cosa non risolutiva, certo, ma per questo territorio una boccata d’ossigeno”. I vecchi progetti di risanamento ambientale sono ancora validi, perché semplicemente mai usati: “Si tratta di tirarli fuori dal cassetto, e procedere alla riforestazione, alla messa in sicurezza di argini e fiumare”. E dell’abusivismo, cosa ci dice? “Proprio le passate amministrazioni, da cui provengono anche le accuse di questi giorni, concedevano le autorizzazioni. Io mi impegno a combattere l’abusivismo, da me nemmeno un’autorizzazione”. Il sindaco è sereno e risoluto, anche se riflette a voce alta sul momento: “Gioia Tauro è tra i pochi centri a offrire ancora lavoro. Va tutelata, perché se dovesse venir meno, gli effetti sarebbero forti su tutta la Piana”. Le accuse sul ritardo nei soccorsi restano voci, cui Bellofiore oppone documenti: “La prego, guardi qui. Il fax dice il vero, il resto sono falsità usate per strumentalizzare. Il comunicato della Prefettura indica le 12:57. A otto minuti dall’allerta, alle 13:05 del 2 novembre, la comunicazione di pericolo era già stata inviata dal mio ufficio a Prefettura, Protezione Civile e forze di polizia. Fino alle 17,00 abbiamo patito gli effetti del disastro, ma l’attivazione è stata immediata, altrimenti avremmo avuto delle vittime.” E del grande sforzo di tutta una comunità, è prova, la sera stessa, il ricovero di duecento famiglie, che in serata hanno almeno trovato un letto e un pasto caldo in albergo. Gli attacchi alle banche sono stati lanciati più volte durante l’assemblea pubblica. Bellofiore preferisce dire la sua senza attaccare gratuitamente: “Può capire che enorme mole di lavoro ci sia, e ci spiace molto che in questo dramma la Banca Popolare del Mezzogiorno, nel pieno di un problema di ordine pubblico e sanitario, continui imperterrita nella sospensione del servizio tesoreria. Ecco, dalle banche ci saremmo aspettati una risposta diversa, visto che da parte nostra c’è stata addirittura la disponibilità a rivedere i tassi del contratto originario in senso a loro più favorevole”. Il sindaco ci saluta, la difficoltà del momento non gli fa paura. Ha voglia di fare.

Nessun commento:

Posta un commento